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Sono passati più di dieci anni dallo shock di Lehman Brothers, l’evento forse più emblematico della crisi finanziaria globale innescata dal collasso dei mutui subprime americani. Eppure alcune tossine sono rimaste in circolo. Secondo un recente studio di Bain, società di consulenza strategica fondata nel 1973 e basata a Boston, intitolato Health check of the banking system 2018 e dedicato allo stato di salute del sistema bancario europeo, gli operatori del comparto, nel Vecchio continente e in Italia, devono ancora compiere degli sforzi, sia in termini di pulizia di bilancio sia in termini di ripensamento di alcune componenti del business model. Questo vale anche per gli operatori di maggiori dimensioni, per i quali si denota, pur a fronte di una maggiore relativa solidità patrimoniale, ancora la difficoltà a trovare un modello che superi in modo definitivo quello di “banca universale”. Forbes ha interpellato Alessandro Odello e Roberto Frazzitta, partner della practice financial services in Italia.